Un libro di paradossi, dai battiti regolari (la coppia Modesto-Viviana) e irregolari (loro con i loro rispettivi partner), di passioni, pulsioni e razionalità. Il tutto sfocia in equilibri e disequilibri tipici delle coppie, ma di ampio respiro e tuttavia pieni di speranza.
Il tormento d’amore dovuto all’ambivalenza affettiva. Stiamo assieme al nostro partner per amore o perchè ci compensa le nostre mancanze?
discussione pubblicata il 30 marzo 1998, (27) da Giorgio De Rienzo su “Il Corriere della Sera” dal titolo “Ma con i suicidi la vera pietà è il silenzio”. Primo Levi ed il suicidio.
Vi elenco una serie di articoli personali sul dolore, alcuni dei quali scritti appositamente per la #giornatadelsollievo che saranno oscurati fra pochi giorni. Potrete scegliere voi quale vi è piaciuto di più commentandolo o condividendo ogni singolo articolo sui vostri canali social.
Tutto ciò rende più comprensibile e logico l’utilizzo di un approccio interdisciplinare (e, assieme alle tante figure di cura, anche quella psicologica) per il trattamento del paziente con dolore cronico e dei suoi familiari.
Il dolore cronico è un penoso ostacolo alla qualità della vita di ogni persona e di chi le ruota attorno, per le conseguenze (psicologiche) che esso crea! Chiedere aiuto è il primo passo verso lo star meglio.
E’ davvero possibile utilizzare l’EMDR per il trattamento del dolore cronico? L’EMDR è un trattamento psicoterapeutico che facilita la risoluzione di sintomi e del disagio emotivo legati a esperienze di vita stressanti e traumatiche quindi se inserito in un processo psicoterapeutico assolutamente si.
La Psicoterapia (associata spesso ad un trattamento farmacologico per il dolore) è la via regia per accompagnare il paziente con dolore cronico ad una migliore remissione. Anche l’EMDR si è rivelato nel corso degli anni un ottimo strumento di successo per il paziente con dolore cronico.
il dolore cronico è una malattia e non il sintomo di una malattia. E’ possibile valutarlo per potersi poi indirizzare ad un trattamento
Eccoti dimostrata semplicemente la componente psicologica del dolore e l’importanza della distrazione nel “trattamento” del dolore.