Un augurio Woodyalliano di fine anno

“Quanto odio i festeggiamenti di Capodanno. Tutti vogliono disperatamente divertirsi cercando di festeggiare in qualche misera maniera. Festeggiare che cosa? Un altro passo verso la tomba? Ecco perchè non lo dirò mai abbastanza: qualunque amore riusciate a dare o ad avere, qualunque felicità riusciate a rubacchiare o a procurare, qualunque temporanea elargizione di grazia…basta che funzioni!! E non vi illudete, non dipende per niente dal vostro ingegno umano; più di quanto non vogliate accettare è la fortuna a governarvi […]”.

In Basta che funzioni, più che negli altri, sono molte le battute irriverenti che vorresti scalfire in mente per riutilizzarle nella quotidianità. Tra le righe (abbastanza in evidenza) si leggono riflessioni malinconiche sulle dinamiche affettive, le interferenze del fato e l’approccio degli uomini al gene dell’amore. Come oramai consuetudine di fine anno, non posso non sfruttare il gioco ludico di cinismo e sarcasmo di Boris per augurare ad ogni nevrotico fatalista di confutare, si, qualsiasi umana consolazione nella vita, ma di entrare nel paradosso di affezionarcisi, ad essa.

Auguro ad ognuno di voi una spasmodica fortuna.

Stefano T